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Associazione Benedetto XVI

"MOTU PROPRIO" dopo il 16 Aprile

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    Bene
    Post: 419
    Sesso: Femminile
    00 10/04/2007 19:54
    un articolo de "il Tempo" di oggi

    CLICCA!
    [Modificato da Bene 10/04/2007 19:54]
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    LA GELTRUDE
    Post: 39
    Città: GUBBIO
    Età: 40
    Sesso: Femminile
    00 13/04/2007 11:36
    uffino!!! [SM=g7034] [SM=g7034] [SM=g7034]
    ...prima a marzo, poi prima di Pasqua...ora a fine aprile...ma esce o non esce??? [SM=g7035] [SM=g7035] [SM=g7035] [SM=g7035] [SM=g7035] [SM=g7035] [SM=g7035]



    :-D...
    e che Dio ci benedica!!!
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    ottosettembre
    Post: 150
    Età: 54
    Sesso: Maschile
    00 13/04/2007 16:44
    ....scusate, magari con quanto stò per scrivere mi direte che non capisco niente perchè non l'ho vista la messa tridentina, però mi pare che state aspettando questa liberalizzazione come un carcerato aspetta la grazia dal presidente.... non è che state esagerando un po'?... alla fine quello che conta è ciò che stà nel cuore, l'amore per Cristo. Che poi sia celebrato in italiano o in latino è un discorso diverso, però (e se stò sbagliando mi assumo tutte le responsabilità delle mie affermazioni) mi pare che con questo atteggiamento di attesa spasmodica si possa rischiare di perdere il senso della realtà, quasi che poi una volta liberalizzato alla messa normale " 'n ce se va più, quel'altra è più bella".

    Se quindi la buttiamo sulla forma mistica, bella e suggestiva, che coinvolge di più e quindi ci si sente più vicino a Dio ok, ma se anche nella messa "tradizionale" ci si pone col cuore in "sintonia" con quanto si celebra si ha lo stesso risultato, in ogni caso non si deve buttare via questa messa, con la quale ci hanno battezzati, comunicati cresimati e alcuni sposati, e di seguito funerali etc...

    Il rischio è quello di volere a tutti i costi una messa come ci piacerebbe fosse, e non è diverso da quanti armati di chitarre e tamburelli vanno ogni domenica alla conquista del "palco"...
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    SetteOttobre
    Post: 271
    Città: GUBBIO
    Età: 53
    Sesso: Femminile
    00 11/07/2007 19:57


    di Rino Camilleri

    Il dinamico duo Rosy Bindi e Pierluigi Castagnetti in «ritiro»
    nella comunità monastica di Bose, quella di Enzo Bianchi, per
    intenderci...




    Il dinamico duo Rosy Bindi e Pierluigi Castagnetti si è chiuso in
    monastero per una due-giorni di preghiera e riflessione.
    Si potrebbe pensare che, almeno la ministra, abbia rinunciato
    alle ferie per leccarsi le ferite dopo la sconfitta del suo
    progetto di legge sui Dico, dovuta alla dura presa di posizione
    della Chiesa.
    Chiunque altro, al loro posto, si sarebbe fermato a chiedersi:
    «Dove ho sbagliato?».
    Invece no.
    Chi sbaglia è la Chiesa.
    E il dinamico duo glielo manda a dire.

    Infatti, il monastero scelto per la bordata è quello di Bose,
    fondato da Enzo Bianchi: un posto in cui, siamo certi, la messa
    in latino appena concessa da Benedetto XVI non entrerà nemmeno
    nel sottoscala.
    La sua liberalizzazione deve essere stata la goccia che ha fatto
    traboccare il vaso (di bile) nel cattoprogressismo dei
    dossettiani che non si rassegnano al cambio di vento.
    Il Corsera del 2 luglio 2007 è costretto ad aprire il pezzo
    dedicato all'evento col durissimo j'accuse della Bindi: «Questi
    ultimi anni rappresentano una parentesi da chiudere nel rapporto
    tra Chiesa e politica, per riaprire invece la stagione dell'impegno
    lanciata dal Concilio».

    Già, bei tempi quelli. Peccato che siano finiti: la destra rialza
    la testa, i comunisti sono in crisi di identità, ben due papi
    successivi hanno detto che il Vangelo conta più della
    Costituzione.
    E i dossettiani si sono ritrovati egemoni di niente.
    I quattro gatti intellettual-

    politici che per decenni hanno
    cercato di portare le masse cattoliche a sinistra hanno scoperto
    di essere ufficiali senza esercito.

    Le masse cattoliche, infatti, preferivano i santuari mariani e
    Radio Maria.
    Però li seguiva tutto quel clero a cui le parole «poveri» e
    «pace» provocano orgasmi.
    Poi, l'ultima spiaggia: la vita e la famiglia.
    E la Chiesa ha detto basta.

    Da qui il grido di dolore di Bindi e Castagnetti (e non poteva
    mancare Follini): «Non può essere Radio Maria a formare le
    coscienze cattoliche».
    Sottinteso: dobbiamo continuare ad essere noi: «Dobbiamo essere i
    protagonisti di una serena correzione fraterna su ciò che è
    accaduto, ci è mancata la radicalità evangelica per dire ai
    vescovi: così non si fa».
    E che cosa avrebbero fatto, di grave, i vescovi?

    Il loro pessimo comportamento è riassunto in una parola:
    ruinismo, «che ha prodotto una rappresentazione obbligata
    dell'unità cattolica e ha portato a un progressivo sbilanciamento
    verso il centrodestra».
    Così parlò Castagnetti.
    Traduzione: stavamo traghettando il cattolicesimo italiano verso
    l'abbraccio con i comunisti (antico progetto della scuola Moro),
    quando la gerarchia ecclesiastica ci ha sconfessato e si è messa
    a gestire direttamente il popolo cattolico tramite le
    esternazioni di Ruini.

    L'antico progetto di addomesticare la rivoluzione per mezzo di
    compromessi su tutto è fallito, perché la sinistra ormai vuole
    cose che il Papa ha definito «non negoziabili».
    Così, i cosiddetti teodem non si capisce più che ci stiano a
    fare.
    Dunque, qualcuno di loro è costretto a gettare la maschera.
    Per esempio, richiesta sulla sua eventuale candidatura alla
    presidenza del futuro Pd, così la Bindi ha risposto: «Se mi
    candidassi, comunque, lo farei non contro Veltroni ma per dare un
    contributo sul tema della laicità della politica».
    Non ne avevamo alcun dubbio.

    di Rino Cammilleri
    Il Giornale n. 156 del 2007-07-04



    Maria auxilium cristianorum, ora pro nobis