00 16/02/2009 18:25
Meglio le esternazioni di Don Wagner (sapientemente gonfiate dai media) o l'autorizzazione di una "ultima cena" blasfema?

Vienna e l'arte gay

Qualcuno penserà "mal comune mezzo gaudio". La qual cosa non consola granché. Comunque, pare che l'arte non sia censurata solo a Milano.
Questa volta è toccato a Alfred Hrdlicka e la vicenda si svolge a Vienna.
Hrdlicka, nato nel 1928 a vienna, è uno degli scultori austriaci più famosi. Dopo una formazione classica basata sulla pittura e sulla scultura, ha seguito numerosi corsi nelle scuole d'arte tedesche e austriache. Anche il mainstream artistico si stava muovendo verso l'astrattismo, Hrdlicka ha conservato uno stile pittorico espressivo, contribuendo anche al dibattito pubblico con i suoi commenti politici e la sua critica sociale.
Nel 1964 ha partecipato per la prima volta alla Biennale di Venezia e nel 1991 ha realizzato il Mahnmal gegen Krieg und Faschismus (Monumento contro la guerra e il fascismo) a Vienna.
Ha insegnato in moltissime accademie: Stuttgart (1971-1973, 1975-1986), Hamburg (1973-1975), Berlino (1986-1989) e Vienna(a partire dal1989).
Ebbene, in occasione di una retrospettiva dedicata a questo autore ha scatenato un vero e proprio putiferio. La ragione: gli stilemi artistici di questo arcigno vecchietto.

L'Ultima Cena come un'orgia gay, la crocifissione in cui manca il volto di Cristo, ma è in evidenza il suo organo sessuale, la flagellazione con un torturatore che afferra i genitali di Gesù: sono solo tre delle opere ospitate al museo del Duomo di Vienna.

Una mostra che è costata anche una severa contestazione all'arcivescovo Schoenborn che ha consentito la mostra dal titolo "Religione, carne e potere".

Il settimanale News, infatti, afferma che circoli "ultraconservatori" del cattolicesimo austriaco "si stanno mobilitando contro l'esposizione e "attaccano il cardinale arcivescovo di Vienna Christoph Schoenborn per aver dato il suo benestare alla mostra".
A propria discolpa, il portavoce dell'arcidiocesi, Erich Leitenberger, replica che il fatto di ospitare "una scelta" delle opere dello scultore non significa che il museo si identifichi con i contenuti mostrati.
Le polemiche, comunque, sembrano non turbare per niente l'artista, che, con la sua solita ironia lapidaria, continua nella propria opera di contestazione.
A lasciar di stucco, infatti, oltre alle opere, sono le risposte dell'artista austriaco, che si definisce "stalinista e ateo" e che, nel 1999, è stato capolista del partito comunista austriaco in Carinzia.
Il direttore del museo, Bernhard Boehler, racconta che quando i visitatori chiedono "in maniera piu' o meno emozionale perché gli apostoli stiano copulando", Hrdlicka dà una risposta lapidaria: "perché non c'erano donne". L'artista non si scompone per gli affondi, anzi. "Anche Leonardo da Vinci era dell'idea che il circolo degli apostoli era caratterizzato da un erotismo omosessuale" dichiara.
"Non è che voglia lodarmi", aggiunge, "ma un crocifisso migliore del mio non lo ha realizzato quasi nessuno".
La mostra comprende oltre 50 opere, tra disegni e acqueforti, realizzate nei decenni passati su temi diversi come "Soggetti biblici" (1959-61), "Sansone" (1059-63), "In nome di Dio" (1983), "Pasolini" (1983), "Omaggio a Zurbaran" (1986), "Guerre di religione" (1997) e "Golgota" (1997-98).


fonte: paparatzinger2-blograffaella.blogspot.com/


[Modificato da Bene 16/02/2009 18:27]
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