L'Onu e il Vaticano criticano la politica per l'immigrazione del nuovo governo Berlusconi. Louise Arbour, l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha espresso preoccupazione per le "politiche repressive" messe in atto in Europa contro l'immigrazione clandestina. A destare preoccupazione sono soprattutto le leggi sul reato di clandestinità e l'atteggiamento assunto contro i rom di origine romena. Anche la Santa Sede esprime perplessità per le nuove norme.
La delegazione italiana all'Onu si è difesa ricordando che l'Italia è "un Paese da sempre in prima linea nella
battaglia contro il razzismo, la xenofobia e l'intolleranza", come ha precisato l'ambasciatore Giovanni Caracciolo di Vietri. La Farnesina si è invece detta "sorpresa" per le "valutazioni premature" dell'Alto commissariato "su proposte che ancora il Parlamento italiano non ha discusso".
Intanto arrivano critiche anche dal Vaticano. Monsignor Agostino Marchetto, Segretario del Pontificio consiglio per i migranti, da Nairobi ha detto: "I cittadini di Paesi terzi, come cittadini comunitari non dovrebbero essere privati della libertà personale o soggetti a pena detentiva a causa di un'infrazione amministrativa".
L'alto prelato ricorda che "in una recente intervista auspicavo in Italia, e non solo naturalmente, un equilibrio tra sicurezza e accoglienza. Possiamo ora dilatare questo auspicio introducendo solidarietà, senso umano e giustizia".