Dal Novarese: tre sacerdoti si oppongono alla decisione del vescovo contro il latino
Sancito con il MP il "ritorno" del latino nella celebrazione della Messa, il vescovo di Novara invece di incentivarne lo studio HA EMANATO UNA DIRETTIVA CHE STABILISCE L'USO ESCLUSIVAMENTE DELLA LINGUA ITALIANA NELLA CELEBRAZIONE DELLA MESSA....ed ecco che tre coraggiosi sacerdoti della Diocesi si sono opposti rifiutando di dire Messa.....
E' accaduto a Nebbiola, nel Novarese, a Santa Maria Maggiore a Crevoladossola.....lo riporta la Prealpina del Lunedì - Lunedì 26.11.2007 -
Due parrocchie del Verbano Cusio Ossola, dove don Marco P., don Alberto S. e don Stefano C., da tempo, seguendo le indicazioni del MP del Santo Padre, celebrano con il Rito V.O. in comune accordo con un bel gruppo numeroso.
Tuttavia un altro gruppo di parrocchiani se ne è lamentato con il proprio vescovo mons. Corti il quale allora, senza neppure chiamare i tre sacerdoti, ha emanato immediatamente (venerdì scorso) una comunicazione ufficiale diffusa a mezzo stampa locale nelle chiese locali e nel bollettino diocesano nel quale tra l'altro si legge:
" A proposito del Vescovo Diocesano, il Papa afferma che è la guida, il promotore e il custode di tutta la vita liturgica. La comunione con il vescovo è indispensabile perchè ogni celebrazione sulk territorio sia legittima.
Perciò - prosegue il comunicato del vescovo citando ancora il Papa - a lui spetta salvaguardare la concorde unità delle celebrazioni nella sua diocesi (...) Sono in dovere, conclude il vescovo nel comunicato, di applicare queste disposizioni nel modo più pieno possibile e di chiedere ai sacerdoti di offrire il proprio contributo alla "concorde unità della celebrazione" eucaristica in Diocesi...."
Ma i tre sacerdoti non si sono arresi. Sabato mattina hanno prima informato dell'accaduto il vicario di zona avvisandolo poi che a causa del divieto disposto dal vescovo di non celebrare in latino non avrebbero celebrato le Messe nelle loro Parrocchie....
Naturalemente le celebrazioni hanno avuto luogo uguialmente con altri sacerdoti mandati dal vescovo anche se sono state disertate dalla maggior parte dei fedeli.....
E così a santa Maria Maggiore si è avviata una RACCOLTA DI FIRME davanti alla Chiesa per sostenere il parroco e gli altri due sacerdoti....
Così Domenica alle 18 i tre sacerdoti hanno celebrato la Messa in latino:
" Se non l'avessimo fatto - dicono i tre sacerdoti - dato che Domenica è giornata di precetto, sarebbe stato un peccato mortale. Noi continueremo a celebrarla in Rito VO perchè questo è stato dichiarato legittimo dal Santo Padre. Non abbiamo nulla contro il N.O. ma poichè la Messa Paolo VI è celebrata ovunque e nessuno ha nulla da ridire, ci sembra ridicolo che si mettano due Papi uno contro l'altro pr una Messa con due riti diversi come sostiene lo stesso Pontefice nel MP. E visto che SPONTANEAMENTE SI ERA RACCOLTO FRA LE DUE PARROCCHIE UN FOLTO GRUPPO, non abbiamo esistato a dare vita qui al desiderio stesso del Santo Padre. Ch cosa stiamo facendo di male? Noi non abbiamo disobbedito a nessuno! Chi vuole ha la Messa N.O. ma chi voleva il vecchio Rito non solo non lo poteva avere, ma ora è addirittura vietato con il documento di un vescovo.."
" Non credo si possa scegliere come dire Messa con la stessa facilità con cui si sceglie un chilo di pere al supermercato - dice don Alberto - per questo andremo avanti senza indugio, consapevoli di avere la ragione dalla nostra parte. Non abbiamo dato nessuno scandalo, tutto è stato fatto secondo le Norme del MP attraverso le quali il Papa lascia ai parroci la libertà di celebrare con il vecchio rito là dove è possibile farlo, mentre al vescovo lascia di risolvere i problemi che potrebbero crearsi, ma non ha detto di vietare la Messa in latino...."
Maria auxilium cristianorum, ora pro nobis