POVERO PADRE PIO

E ORA SE LA PRENDONO CON PADRE PIO
25-10-2007

E adesso tocca a Padre Pio. Un libro avanza dubbi sulle sue stimmate, ma l’obiettivo non è discutere la santità o meno del frate (un dibattito vecchio che la Chiesa ha già chiuso) quanto trovare l’ennesimo pretesto per scalfire la credibilità della Chiesa e dei suoi santi. Così accade che uno storico, peraltro molto discusso ma i cui meriti accademici sono comunque ristretti allo studio del fascismo, senta la necessità di scartabellare negli archivi del Vaticano per indagare su Padre Pio. Ne è uscito un libro (“L’altro Cristo. Padre Pio e l’Italia del Novecento”, autore Sergio Luzzatto) che sulla solita stampa laica e progressista sta facendo molto rumore.

Ciò che però colpisce è la riproposizione come novità dirompente di argomenti e notizie vecchie, già ampiamente note e discusse, a dimostrazione che lo scopo non è portare alla luce la verità ma screditare la Chiesa. Così prima è riapparsa l’ipotesi delle stimmate che non sarebbero vere ma procurate con alcune gocce di acido fenico. Andrea Tornielli, sul Giornale del 23 ottobre, ha immediatamente documentato l’inconsistenza della questione, ma ecco che il Corriere della Sera (24 ottobre) rilancia il “giallo” delle stimmate. Non pago, il Corrierone replica il giorno dopo, 25 ottobre, con un articolo in prima pagina a firma di Aldo Cazzullo che, sempre parlando del libro di Luzzatto, apre un altro fronte: il giudizio negativo che Giovanni XXIII aveva di Padre Pio.

Dei problemi avuti da padre Pio con le gerarchie vaticane se ne è discusso molto negli anni passati, in libri e giornali, e la beatificazione del frate è stata l’occasione per rendere giustizia di quella storia tormentata.

Quindi perché tirarla fuori come se fosse una novità? Visti gli attacchi continui – e su diversi fronti – che il Corriere di Mieli sta portando alla Chiesa e ai cattolici, la risposta sembra ovvia: tutto fa brodo. Ma vedendo l’insistenza, fin dal titolo, sulle frasi “Un immenso inganno” e “un disastro di anime” sembra proprio di notare un certo qual fastidio soprattutto per un fenomeno attuale: le conversioni che continuamente avvengono grazie a Padre Pio. E allora si cerca di insinuare il dubbio.

- Nuovo attacco a Padre Pio: "Stimmate false" (A. Tornielli, Il Giornale, 23 ottobre)
- Padre Pio e l'ateo convertito (Enrico Salomi, Il Timone lug-ago 1999)

Scherza coi fanti ma lascia stare i Santi!



- S.Pio da Pietralcina
- Ora pro nobis

Giù le mani da San Pio...intesi?...Avvertiti!

Brucerete tutti all'inferno, maledetti!!!

Questa la mia prima, pacata reazione a tali nefandezze.

Un più riflessivo e articolato ragionamento vorrebbe sottoporre alla vostra attenzione alcune questioni che forse spiegano l'accanimento che da tempo si esercita sul nostro amato santo, padre Pio.

Padre Pio è un santo scomodo sotto tutti i punti di vista. Vorrei mostrare perché lo è per due categorie di persone: i miscredenti (o, a vostro piacere, i "senza Dio", i "nemici della Chiesa", i "pubblici peccatori", gli "atei impenitenti", gli "eretici" ecc.) e i CATTOLICI ADULTI (o, a vostro piacere, i "cattoprogressisti", i "cattolici in ricerca", i "cristiani d'avanguardia", i "cattocomunisti", i "cattolici del dissenso", i "cattolici post-conciliari" ecc.).

Per i miscredenti, formati alla scuola dello spirito razionalista e scientista, Padre Pio rappresenta la più totale smentita dei loro "schemi mentali". Egli è la prova più lampante che la realtà non è solo materia e visibilità, ma che esiste un ordine di cose "metafisiche", che vanno cioè al di là di ciò che si vede e si misura con i nostri miseri strumenti umani. Padre Pio DEVE ESSERE UN MISTIFICATORE, altrimenti vanno a farsi friggere tutte le loro "teorie scientifiche", i loro preziosi "libri di divulgazione tecnico-scientifica", le loro "prestigiose cattedre universitarie" e la loro "brillante carriera accademica e scientifica". Non potranno mai credere in padre Pio, altrimenti dovrebbero "rinnegare se stessi" e l'uomo, si sa, è quello che è...

Per i CATTOLICI ADULTI, padre Pio è un intollerabile "pre-conciliare", legato com'è alla spiritualità e alla religiosità di sempre! Insomma - affermano categoricamente questi cattolici in ricerca - le chiese devono essere riempite dallo "spirito del Vaticano II", dalla fede adulta non più legata a queste "infantili" forme di religiosità popolare, dalla "liturgia capita da tutti" e via salmodiando... Possibile che un fraticello, così lontano dalla prospettiva di fede suddetta, debba avere schiere di milioni di fedeli che ancora continuano a "sgranar rosari", a "recitar novene", a "cercar benedizioni e reliquie"? No, tutto ciò è incomprensibile per i cattolici adulti... Pazienza se poi le chiese si svuotano, l'importante è proporre una fede "aggiornata", "matura", "critica", "dialogante", amante più dei "dibattiti" che non dei "battiti del cuore", "rispettosa dell'alterità prossima dell'uomo tormentato dal dubbio e reclamante la nostra disponibilità dialogica alla prossimità coinvolgente ed esistenzialmente interpellante" (non chiedetemi che significa, ma dicono proprio così).

Per concludere... W SAN PIO, W LE NOVENE, W L'ACQUA BENEDETTA, LE STIMMATE, LE RELIQUIE, LE IMMAGINETTE....

COMPLIMENTI!!!

PERFETTA ANALISI DELLA SITUAZIONE...QUINDI E' UNA TRAGEDIA!!!

LA CRISI E'IRREVERSIBILE