PRIMO BATTESIMO RITO STRAORDINARIO

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SetteOttobre
00lunedì 12 novembre 2007 18:51

PORDENONE [SM=g8090] [SM=g8090] [SM=g8090]

Primo battesimo con rito romano
dopo il via libera di Benedetto XVI

Una scelta coerente col fatto che da 2 anni i genitori del piccolo Michele partecipano alla messa latino-gregoriana alla Santissima



Primo battesimo con rito romano, in latino, a Pordenone: è stato celebrato nella chiesa della Santissima Trinità per Michele, che è nato il 14 settembre. In perfetto tempismo con l'entrata in vigore del "Motu proprio" di Papa Benedetto XVI, cioè il pass pontificio per le celebrazioni con l'antico messale romano: prevede messe, funerali, matrimoni e battesimi rigorosamente in lingua latina. Per tutti i fedeli che lo desiderano, in teoria.

"Una scelta precisa - spiega Massimiliano, giovane papà di Michele - in coerenza con il fatto che da due anni partecipo, assieme a mia moglie, alla celebrazione domenicale della messa cattolica more antiquo nella chiesa della Santissima. Mi colpiscono la sobrietà, la solennità del rito, privo di quell'eccesso di creatività che troviamo a volte nella prassi italiana post-conciliare. Il battesimo è stato fortemente partecipato dalla famiglia, con molti amici, e ci ha emozionato".

L'accoglienza: il bambino, sorretto dai padrini, è accolto sulla soglia della chiesa, è pronunciata una serie di esorcismi contro gli assalti del maligno. Si pone un po' di sale sulla lingua del nuovo nato e, simbolicamente, si sfiorano le sue narici, bocca, orecchie, occhi per aprire alla verità di fede, sino all'aspersione con l'acqua. La formula canonica: "Michael, ego te baptizo in nomine Patri et Filii et Spiritus Sancti". È nel copione sacro anche la suggestiva benedizione con l'aspersorio della madre, che reca una candela accesa in mano.

"Una scelta confortata anche dalla volontà del Santo Padre - spiega, con soddisfazione, il neo-papà - espressa nel "Motu proprio". Senza intenzioni estetizzanti o polemiche: soltanto la prosecuzione coerente di un cammino di spiritualità sentita. Oltre alla volontà di battezzare mio figlio quanto prima, in sintonia con le prescrizioni perenni del Magistero".

Michele è stato battezzato da don Vittorino Zanette che dal 1956 non celebrava il rito latino al fonte battesimale. "La versione antica è più sobria, profondamente radicata nel "depositum Fidei" e dotata di una forza evocativa della parola latina che la nuova liturgia entrata in uso dal 1965 ha perduto - sottolinea don Vittorino -. Il senso del sacro, della bellezza, della tradizione e della vera preghiera è espresso pienamente nelle celebrazioni in latino". Don Vittorino lo dice chiaro. "Il latino delle celebrazioni liturgiche non si può tradurre in italiano afferma il sacerdote -. Ha una sua pregnanza, una sua forza e perfezione originaria, esprime una carica intensa di spiritualità. Sono stato molto contento di battezzare Michele, come del "Motu proprio" del Papa, perfettamente in linea con la fede dei nostri Padri: una miniera di valori".

Le messe con rito latino-gregoriano sono regolarmente celebrate tutte le domeni­che e nelle feste di precetto nella chiesa della Santissima Trinità, in via San Giuliano, alle 18.

Chiara Benotti



da "Messaggero Veneto", 2 novembre 2007
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