I marziani

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Bene
00sabato 28 aprile 2007 19:40
I MARZIANI DI MARGHERITA E LA CREAZIONE

di Antonio Socci Quando non si crede più in Dio si rischia di credere a tutto. La nota battuta di Chesterton mi è venuta in mente leggendo lintervista a Margherita Hack sulla Stampa di mercoledì. Lastrofisica Hack è nota per le sue posizioni atee. Fa parte addirittura del Comitato di presidenza dellUaar, quellUnione atei e agnostici razionalisti che lancia battaglie come lo Sbattezzo o i Darwin day o Scrocifiggiamo lItalia.

Dunque parlando della possibilità di trovare la vita su qualche pianeta la professoressa fiorentina afferma testualmente: Che ci sia la vita è indubbio, anche intelligente. Il problema, viste le distanze, è riuscire a entrare in contatto. Parole clamorose se dette da uno scienziato che per di più fa continua professione di razionalismo. Nulla ci sarebbe stato da obiettare se lastrofisica avesse dichiarato che è possibile che vi siano forme di vita nelluniverso. Atei e cristiani devono concordare sulla categoria della possibilità, cardine della razionalità. Anche se si tratta di possibilità statistiche ridottissime nessuno può affermare con assoluta certezza che non ci sia vita altrove. Ma la Hack non ha detto è possibile, ha affermato che è indubbio che ci sia la vita, anche intelligente (per il dizionario Zanichelli indubbio significa certo, evidente). Quindi lei è certa che esistano  in altre regioni delluniverso  degli esseri intelligenti. Da dove ricava questa sicurezza? Non si capisce.

Dovè la prova scientifica certa dellesistenza di esseri intelligenti fuori dalla terra? Nessuno lha mai fornita. Stando ai presupposti del razionalismo scientista dichiarare sicura lesistenza di extraterrestri intelligenti, senza la prova scientifica, può essere solo una convinzione metafisica o ideologica o una superstizione o una percezione irrazionale. Ma così decenni di carriera rigorosamente atea-razionalista dellastrofisica Hack andrebbero in fumo. Come si spiega lincidente? Cosa può aver provocato questa gaffe della scienziata?

Forse la convinzione  infondata  che lesistenza eventuale di extraterrestri metterebbe in crisi ledificio dottrinale della Chiesa. Paul Davies scrisse in Dio e la nuova fisica che se davvero esistessero esseri extraterrestri intelligenti, molte religioni ne risulterebbero sconvolte: verrebbe infatti meno uno dei loro cardini fondamentali, e cioè il rapporto privilegiato tra Dio e gli uomini.

Tesi che prova solo la poca informazione dellautore a proposito di religioni. Probabilmente nellambiente ateo-razionalista si accarezza lidea dellesistenza di extraterrestri (trasformata in certezza dalla Hack) per poter dimostrare oggi  mentre ci si accapiglia sul darwinismo - che lo sbocciare della vita è del tutto ovvio nelluniverso e quindi che non si deve pensare a nessun disegno intelligente, ma solo alla conseguenza naturale e necessaria dei fenomeni chimici e fisici. La vita sarebbe un fatto scontato come la pioggia che viene quando ci sono le nuvole e una certa pressione atmosferica.

Sennonché la scienza dice lesatto opposto. Prendiamo un simbolo del pensiero laico come lo scienziato Jacques Monod. Il suo famoso libro Il caso e la necessità  che fece epoca - intendeva spazzar via proprio la fede in Dio come non scientifica, riconducendo la comparsa della vita al gioco del caso e della necessità. Dunque è una voce al di sopra di ogni sospetto. Ebbene Monod afferma che secondo le leggi fisiche la vita poteva sbocciare, ma non doveva, anzi era estremamente inverosimile che si verificasse questa eventualità. La sua probabilità statistica era vicinissima allo zero, cosicché è assai verosimile che un tale caso si sia verificato solo una volta, sulla nostra terra. Sentiamo le sue parole: se la comparsa della specie umana è stata un avvenimento veramente unico, come forse lo è stata la comparsa della vita stessa, ciò dipende dal fatto che, prima di manifestarsi, le sue possibilità erano quasi nulle. Luniverso non stava per partorire la vita, né la biosfera luomo. Il nostro numero è uscito alla roulette.

Paradossalmente queste espressioni entusiasmarono Joseph Ratzinger che le citò, in un libro sulla Genesi, trovandole in perfetta consonanza con lidea ebraica e cristiana della libertà e della contingenza delluomo: io non dovrei essere, ma sono. E Tu, o Dio, mi hai voluto.

In effetti sebbene lemergere della vita dai dati chimici e fisici fosse un evento statisticamente assai improbabile, quella minuscola possibilità sembra sia stata fortissimamente voluta da Qualcuno che ha fatto uscire alla roulette la serie esatta dei numeri della vita, fra miliardi di possibilità negative assai più probabili. Unéquipe di professori di Yale ha appurato che il tempo necessario perché delle reazioni chimiche casuali dessero vita a un semplice batterio unicellulare non solo supera letà della Terra, che ha 4,5 miliardi di anni, ma perfino quella delluniverso (15 miliardi di anni). E stiamo parlando di un semplice batterio unicellulare. Secondo un altro scienziato, Fred Hoyle, credere che la prima cellula possa essersi formata da reazioni chimiche casuali è come credere che un tornado infuriando in un deposito di sfasciacarrozze abbia messo insieme un Boeing.

Infatti una cellula vivente  ha spiegato il professor Bucci  ha un contenuto di informazioni equivalente a cinquemila volte lintera Divina Commedia. Se tutto questo vale per un semplice organismo unicellulare, cosa si deve dire di un moscerino che al confronto è un essere immensamente più complesso e strutturato? Inoltre si sono verificate tante incredibili coincidenze per rendere possibile lesistenza della vita nelluniverso. Ne enumero qualcuna. Nel microscopico la grandezza della carica dellelettrone e i rapporti col protone: i valori di questi numeri scrive Hawking sembrano essere stati esattamente coordinati per rendere possibile lo sviluppo della vita. E poi la velocità di espansione delluniverso: se un secondo dopo il Big Bang fosse stata un pochino superiore o appena inferiore sarebbe accaduta la catastrofe. Diceva Albert Einstein che nelle leggi della natura si rivela una ragione così superiore che tutta la razionalità del pensiero e degli ordinamenti umani è al confronto un riflesso assolutamente insignificante.

Infine consideriamo questo incredibile giardino della vita che è la Terra: è come se fosse stata fabbricata su ordinazione per ospitare la vita, ha scritto il fisico Gerald Schroeder. Per renderla adatta alla vita si è verificata unaltra stupefacente serie di coincidenze (tutte orientate alla vita) che lascia senza parole. Basti considerare la tempestiva azione del vento solare in una certa fase, la puntuale azione del vulcani che hanno fornito i gas necessari alla biosfera, la collocazione del pianeta alla distanza migliore dal sole per consentire la vita, la perfetta orbita della Terra, la protezione della vita attuata dallo strato di ozono nellatmosfera e dal campo magnetico dovuto al ferro fuso al centro della terra (viviamo sotto un doppio ombrello).

Qui, in questo giardino, si è verificato levento più inconcepibile: la comparsa delluomo, di un essere intelligente, capace cioè di capire le leggi del cosmo e avere coscienza di sé. Il Nobel per la Medicina Gerald Edelman afferma che la nostra incapacità come scienziati di fornire una spiegazione della coscienza individuale non è più misteriosa dellincapacità di spiegare perché cè qualcosa e non il nulla. Ne conclude che forse un mistero cè, ma non è un mistero scientifico. Cioè non può essere la scienza a spiegare lesistenza della nostra intelligenza e lesistenza delluniverso, ma il Mistero: Dio. Se altrove esistono creature come noi, lAutore è lo stesso, il meraviglioso Amante della vita.

Da Libero del 27 aprile 2007

ottosettembre
00domenica 29 aprile 2007 13:18
manco a farlo apposta,
questa mattina su rai 1, e precisamente a Unomattina, c'è stato l'intervento del prof. Zichichi.
Si parlava di relazione tra scienza e fede, e un intervento così chiaro, illuminante e splendido non poteva che farlo lui.
Alcune sue affermazioni: dobbiamo noi scienziati ammettere per fede o per razionalità che tutto ciò che esiste, esiste perchè c'è un Creatore [..] Non si può pensare che tutto si a stato originato dal "caso", il caso non esiste, come ci insegna la fisica, la matematica e altre scienze, che non sono esatte, ma si perfezionano, e ci permettono man mano che si sviluppano, di comprendere la grandezza del "pensiero" di chi lo ha creato. [..] Immaginate quale immenso privilegio abbiamo, tutta la natura è scritta in un immenso libro, con i caratteri della matematica, noi siamo gli unici esseri del creato in grado di leggere questo libro, ci è permesso di leggerlo e di comprenderlo. [..] La scienza non è in contrasto con la fede, quindi, anzi la fede si può spiegare anche con la scienza, non vi è contrapposizione, la scienza infatti aiuta l'uomo e deve aiutarte anche la natura, e non si deve pensare invece che la natura è assoggettata alla scienza e all'uomo, perchè siamo ospiti di questo pianeta. [..] poi Zichichi ha citato Giovanni Paolo II ricordando un suo memorabile intervento in sala Nerbi sul rapporto Scienza/Fede. Inoltre ha affermato, sempre riferendosi al discorso del Papa, che la scienza non è cattiva, ma è l'uso che se ne fà può diventarlo.

in tutto il suo discorso c'era una fede in Dio identificato come il Creatore che la Margherita non se la puo' nemmeno sognare, e neanche i marziani gli porternno mai nella zucca.
Bene
00domenica 29 aprile 2007 14:44
[SM=g7057] [SM=g7057] [SM=g7057]
si si...Zichichi è proprio forte!
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