ERRATA LA POSIZIONE DEL GRUPPO DI BOLOGNA

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SetteOttobre
00sabato 10 novembre 2007 10:12



Monsignor Marchetto: "Errata l'interpretazione del Concilio da parte del gruppo di Bologna"


CITTA’ DEL VATICANO - Gli studiosi del cosiddetto gruppo di Bologna, guidati da Giuseppe Alberigo, lo storico del cristianesimo scomparso nel giugno scorso, ''sono riusciti, con ricchezza di mezzi, industriosita' di operazioni e larghezza di amicizie, a monopolizzare ed imporre una interpretazione'' ideologica del Concilio Vaticano II. A denunciarlo, ai microfoni dell Radio Vaticana e' l'Arcivescovo Agostino Marchetto, segretario del dicastero per i migranti e storico del Concilio. Questa manipolazione ha avuto buon gioco e oggi, ha spiegato Monsignor Marchetto, ''va per la maggiore'' una lettura del Vaticano II che pone in contrapposizione Giovanni XXIII e Paolo VI, nonche' i documenti conciliari con il cosiddetto spirito del Concilio, fino ad immaginare ''una rivoluzione copernicana, il passaggio ''ad un altro Cattolicesimo". Secondo l'arcivescovo, ''Alberigo proponeva una sorta di democratizzazione della Chiesa affermando che l'egemonia del sistema istituzionale sulla vita cristiana aveva toccato l'apice con la qualifica dogmatica del primato e dell'infallibilita' magisteriale del vescovo di Roma''. ''Il Concilio Ecumenico Vaticano II e' invece stato un grande evento, sintesi di tradizione e rinnovamento e non una rottura col passato, ne' la creazione di una nuova Chiesa'', ha sostenuto lo stesso Marchetto nella relazione al convegno sulla Chiesa Cattolica nel XX secolo organizzato dal Centro studi oriente-occidente di Ancona, criticando in particolare quanti hanno voluto vedere nel Concilio Ecumenico Vaticano II una rottura totale con la Tradizione della Chiesa''. Mons. Marchetto ha voluto sottolineare il carattere di ''identita' in evoluzione'' e di ''fedelta' nel rinnovamento'' e ha ricordato in proposito il discorso di Benedetto XVI alla Curia Romana, il 22 dicembre 2005, in cui il Papa sottolineava come una interpretazione del Vaticano II come rottura con la Chiesa pre-conciliare, favorita dalla ''simpatia dei mass-media'', abbia creato solo confusione.
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