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PASCENDI DOMINICI GREGIS

Ultimo Aggiornamento: 05/12/2007 15:34
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Sesso: Femminile
05/12/2007 15:34

Modernismo teologico


Il modernismo fu un movimento di pensiero cattolico di rilievo operante tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, che cercava una conciliazione tra filosofia moderna e la teologia cristiana. Alcuni filosofi e teologi di varie nazionalità seguendo questa corrente abbandonaro la Chiesa ufficiale.

Più in generale si definisce "ammodernamento" in chiave teologica qualsiasi affinità sistematica col riformismo, ma anche l'evoluzione di alcuni metodi meditativi e dottrinali utilizzati da altre religioni, quali ad esempio l'animismo.

Il termine “modernismo” fu coniato dai critici e fu utilizzato anche nella enciclica papale che lo condannava, la Pascendi Dominici Gregis di papa Pio X del 1907. In seguito, venne usato come dispregiativo del moderno.

Le principali tesi di “modernisti” erano :

* su alcuni punti dottrinali e morali definiti dalla religione cristiana ci possono essere dei conflitti tra la posizione tradizionale e quella moderna;
* in questi casi è la posizione tradizionale che deve adattarsi al moderno con dei ritocchi e, se necessario, con dei cambiamenti radicali o di abbandono.

Nelle tesi del modernismo vi era la esigenza di realizzare una certa armonia tra la teologia cristiana e la filosofia moderna, identificata come concezione razionalistica, immanentistica e storicistica del pensiero e della realtà. Seguendo questo percorso il modernismo criticava radicalmente le componenti miracolistiche del cristianesimo delle origini.

Il modernismo ebbe una diffusione in tutta Europa. Tra i principali esponenti vengono ricordati gli italiani Salvatore Minocchi, Romolo Murri (1870-1944), Ernesto Buonaiuti; l’irlandese Geoge Tyrrell; i francesi Alfred Loisy (1857- 1940) e Lucien Laberthonnière (1860-1932).

La reazione della chiesa ufficiale contro il modernismo fu particolarmente ferma. Ad esempio fu imposto a tutti i laureandi delle università cattoliche un giuramento antimodernista in cui, tra le altre affermazioni, si confermava che i miracoli erano segni sensibili adatti a tutte le intelligenze e che i dogmi non subivano modifiche a seconda dei tempi. Solo negli anni sessanta l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano sostituì il giuramento antimodernista con la recita del Credo.

Il modernismo milanese

Soprattutto gli ambienti intellettuali cattolici milanesi furono accusati di modernismo, che si erano espressi nella rivista Rinnovamento. Gli stessi ambienti erano per il superamento politico del Non expedit e una conciliazione tra istanze cattoliche e lo stato liberale condannate da anni dalla Mirari Vos e dalla Quanta cura e soprattutto dal Sillabo. Lo stesso cardinal Ferrari, arcivescovo di Milano dal 1894 al 1921, fu perseguitato dall'accusa di appoggiare il modernismo.

La successiva separazione tra istanze in campo teologico e quelle in campo politico permise quel clima che portò al successivo Patto Gentiloni di accostamento tra cattolici e posizioni liberali, mentre in quel momento rimasero emarginate le posizioni del cattolicesimo sociale che erano state fatte proprie dall'Opera dei Congressi.


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

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