Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

I TESTIMONI DI GEOVA POSSONO DEFINIRSI CRISTIANI? NO, GRAZIE, SIAMO MICHELIANI!

Ultimo Aggiornamento: 28/08/2020 13:29
Email Scheda Utente
Post: 409
Post: 400
Registrato il: 03/09/2010
Città: VENARIA
Età: 90
Sesso: Maschile
Utente Senior
OFFLINE
10/07/2020 00:39
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota


ADRIANO BASTON
Borgata Grandi 1
RUBIANA (TO)
AL CORPO DIRETTIVO DEI
TESTIMONI DI GEOVA
BRO0KLYN


I TESTIMONI DI GEOVA POSSONO DEFINIRSI CRISTIANI?
NO, GRAZIE, SIAMO MICHELIANI!

È singolarità dei Testimoni di Geova (TdG) far dire alla Bibbia quello che in realtà non insegna, arrivando persino alla falsificazione di numerose Scritture, specialmente in relazione alla natura del Figlio di Dio e di Dio stesso.
Avendo una visione fondamentalista delle cose, ostacola di conseguenza, la capacità di intendere ciò che leggono. Dicono di tutto e il contrario di tutto! Saranno portati alcuni esempi significativi come viene vista la figura di Gesù Cristo che, a detta degli stessi TdG, sarebbe l’arcangelo Michele colui che nacque da Maria Vergine: <<La sua nascita non fu il risultato del concepimento del seme o sperma, di qualche discendente umano di Adamo, ma avvenne per opera dello spirito santo>>. E, affinché ciò accadesse, << … ha fatto sì che nel grembo di Maria un ovulo venisse fecondato>> per dare alla luce il figlio chiamato Gesù. A questo punto ci costringono a chiedere loro: <<lo sperma di chi, se non era umano, fecondò un <<ovulo>> di Maria? Quello dello <<spirito santo>>? (Lc 1: 35)>>. (Perspicacia nello studio delle Scritture vol. 1, pagg. 928,1064; vol. 2, pag. 774). Al geovismo preme far sapere che la nascita di Gesù non fu una <<incarnazione>> della Parola quando << … Dio trasferì la vita di suo figlio (Michele) dal cielo sulla terra, causando il concepimento nel seno della vergine ebrea Maria>>. Così con questa azione Dio fece sparire dal cielo Michele e colui che nacque, non essendo l’incarnazione di nessuno, è un altro (Gesù) rispetto a Michele. (Op. cit. vol. II pag. 1039).
Comunque, i TdG si ostinano col dire che Michele, prima e dopo la nascita, si identifica con il nome di Gesù, figlio di Dio. Vi è detto infatti che Dio fece apparire l’arcangelo Michele col nome di Gesù: <<L’unico santo angelo oltre a Gabriele, menzionato per nome nella Bibbia, e il solo chiamato “arcangelo” (Gda. 9). Il nome ricorre per la prima volta nel decimo capitolo di Daniele, dove si legge che Michele, definito, “uno dei primi principi”, viene in aiuto di un angelo inferiore a cui si opponeva. “Il principe del reame di Persia”… Le prove scritturali (Quali? ndr) mostrano che Michele era il nome del figlio di Dio prima che lasciasse il cielo per diventare Gesù Cristo e anche dopo che vi ritornò, Michele è l’unico chiamato “arcangelo”, che significa “angelo capo” o “angelo principale”. Questo termine ricorre nella Bibbia solo al singolare. Ciò sembra indicare che Dio ha designato uno soltanto quale capo delle schiere angeliche. In 1Tessalonicesi 4:16, la voce del risuscitato Gesù Cristo viene definita “voce di arcangelo”, e ciò fa pensare che lui stesso sia in effetti l’arcangelo … Nella sua esistenza preumana Gesù era chiamato “la Parola”. (Gv 1:1) Aveva anche il nome proprio di Michele. Conservando il nome Gesù dopo la risurrezione (At 9:5), “la Parola” si identifica col Figlio di Dio sulla terra. Riprendendo il suo nome celeste Michele e il suo titolo (o nome) “la Parola di Dio” (Ri 19:13) si ricollega con la sua esistenza preumana … >> (Op. cit. vol. II pagg. 277,278). Si chiede innanzitutto ai TdG, da quale parte esplicitamente o implicitamente, è detto nella Bibbia che l’arcangelo Michele sia identificato come figlio di Dio.
Sostengono che la vita di Michele fu trasferita nel seno della vergine Maria. E una volta che gli viene tolta la vita, che fine fece Michele dal momento in cui si dice che la vita di per sé è elemento impersonale come affermano gli stessi TdG? <<Tutto ciò che ha vita, spirituale o carnale, ha un corpo o organismo. La vita in se stessa è impersonale, incorporea, essendo semplicemente il principio vitale>> (Op. cit. vol. II pag. 1201). Seguendo il razionalismo filosofico materialista del geovismo, se la vita in se stessa non ha un nome, ed è solo <<il principio vitale>> cosa, dunque, fecondò <<l’ovulo >> di Maria? Rifiutando il mistero dell’incarnazione, è ovvio che si dicono solo delle assurdità, e ciò succede quando si vogliono dare delle spiegazioni a questo o ad altri misteri che per capirli bisogna essere Dio! I TdG sono legati ad una <<verità>> che sotto il profilo biblico è improponibile e offensivo.
Il fatto, poi, che si insegni, al di là dell’incarnazione, che la vedono come il fumo negli occhi, che Dio e gli angeli siano dotati di <<corpo spirituale>>, una volta tolta la vita a Michele per trasferirla nel seno di Maria, che fine fece il suo cadavere corpo spirituale?!? Ma i TdG troveranno mille ragioni per spiegarci che colui che nascerà sia Michele con il nome di Gesù, in barba al fatto che la vita in sé non è <<personale>> dando l’addio ad ogni incarnazione della Parola o, come dicono loro, di Michele arcangelo. Sostengono che dopo la morte Gesù – Michele – tornò dov’era prima; ma che cosa ritornò in cielo dal momento in cui il suo corpo non vide la risurrezione in corpo spirituale? Anastasis letteralmente vuol dire <<alzarsi>>, <<levarsi>>, che cosa si alzò di Gesù alla sua risurrezione, il <<fiato>>? <<il principio vitale>>? È davvero questo ciò che avvenne? Non sarebbe da parte loro più appropriato invece che di risurrezione parlassero di ricreazione di Michele? Quello di far sparire e riapparire l’arcangelo Michele eseguito come metodo dai TdG, è un gioco di prestigio che serve solo a confondere le idee delle <<altre pecore>> impedendo loro la corretta comprensione delle Scritture. Questo avviene, purtroppo, man mano che le pecore, condizionate psicologicamente, senza rendersene conto, seguono i loro insegnanti allontanandosi sempre di più dalla via della verità rivelata.
Per quanti sforzi essi facciano nel cercar di dar voce <<alle loro verità>> con l’appoggio delle Scritture, non è per nulla intellettualmente onesto ricorrere alle fantasie con l’aggravante che, pur leggendo nella Bibbia che Dio non <<disse mai>> ad un <<angelo>> di essere Figlio suo <<oggi ti ho generato>> e ancora, a nessun <<angelo>> disse mai <<siedi alla mia destra>>, ma non leggono che Gesù Cristo è al di sopra degli angeli (Mc 13:27; Eb 12:4; Fil 2:9; Ef 1:21)? Ci vuole una buona dose di ipocrisia insegnare il contrario!!! La Scrittura aggiunge in modo significativo che: <<Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e nei secoli>>. E si noti che l’<<oggi>> di Dio non è l’<<oggi>> dell’uomo legato al tempo, ma l’<<oggi>> eterno, cioè il Figlio eternamente generato. Lo stesso pensiero è pure sostenuto dall’apostolo Pietro che, riguardo allo spirito eterno di Cristo dice: << … per sapere quale momento e circostanza indicasse lo spirito di Cristo che era in loro, quando prediceva le sofferenze destinate a Cristo e la gloria successiva>> (Eb 1:5,13; 13:8; 1Pt 1:11). Questa è la verità, non le storie che racconta il geovismo, anche quella di propinare alle <<altre pecore>> che esiste un solo arcangelo, quando, al contrario, in Daniele è detto che è <<uno dei primi prìncipi>>, uno tra gli altri. È davvero una differenza notevole se si considera che, mentre Michele viene detto <<uno dei primi prìncipi>>, il Figlio di Dio Gesù Cristo viene definito, al contrario: <<unico Dio generato>> (Giov 1:18; 3:16; 1Gv 4:9). È da 2000 anni che la Bibbia insegna questa fondamentale verità di fede che gli stessi dirigenti del geovismo la leggono dal loro sorgere da 140 anni. Ma loro se ne infischiano! Sono interessati piuttosto a continuare e a divulgare la menzogna che Gesù: <<prima di venire sulla terra era un angelo … (l’)arcangelo Michele>> (Cosa ci insegna la Bibbia? 2018, pagg. 50,220). Il testo biblico suggerisce ai TdG di correggere il titolo del detto libro in: <<Cosa non insegna la Bibbia>>!
È vero che Gesù Cristo è definito, tra i vari predicati a suo riguardo, quello di <<Primogenito>> ( gr. Prototokos) e <<immagine>> (gr. eikon) il cui significato di questi termini vanno interpretati a seconda dell’uso che se ne fa nel contesto nel quale vengono usati. <<Primogenito>>, il <<nato>>, oppure <<Primogenito dei morti>> e Primogenito per spiegare di possedere il primato sulla creazione come è riportato in Colossesi 1:15-17 che i TdG hanno corrotto aggiungendo la parola <<altre>> allo scopo di includere nella creazione lo stesso Figlio di Dio. Una fra le numerose opere letterarie di consultazione riguardo a <<Primogenito>> e <<immagine>> dice: <<In 2Cor 4,4 e Col 1,15, Cristo è definito come immagine perfetta di Dio. Non sussiste qui alcuna differenza tra l’immagine e l’essenza del Dio invisibile. In Cristo è Dio stesso che noi vediamo (cfr. Gv 14,9)>>; <<prototokos, più di ogni altro predicato di Gesù, esprime l’unità del volere e dell’agire salvifico di Dio: “Il primogenito dell’intera creazione”, “il primogenito di coloro che risuscitano dai morti” (Col 1,15.18),”il primogenito fra molti fratelli” (Rm 8,29; cfr Eb 12,23). Creatore e Redentore è sempre uno e medesimo, l’onnipotente Dio in Gesù Cristo, “il primo e l’ultimo”, e “principio e fine”, che lega a sé fin dall’eternità i suoi ed è per essi garante della salvezza, se rimangono a lui fedeli. Sono qui travalicati i confini di ogni discorso logico: l’uomo Gesù di Nazareth (Lc 2,1-2) è il mediatore della creazione … >> (Dizionario dei concetti biblici del Nuovo Testamento, EDB, Bologna 1980, pagg. 840, 1434).
Constatato che la Bibbia non confonde Gesù con l’arcangelo Michele, da dove i TdG hanno allora tratto ispirazione nella formulazione di questa loro dottrina? La risposta non è difficile trovarla: dai testi degli apocrifi specialmente quelli del NT e cioè, in primo luogo, dal Pastore di Erma (140-150 d.C.) e dal Vangelo degli Ebioniti (100-150 d.C.). Dal Pastore apprendiamo infatti, dalla Similitudine VIII, un interessante pensiero sul quale i TdG sono invitati a riflettere seriamente: <<Mi mostrò un salice che ricopriva pianure e montagne. Sotto la sua ombra erano venuti tutti quelli chiamati nel nome del Signore. L’angelo glorioso del Signore, di statura altissima e con una grande falce in mano, se ne stava vicino, recideva i suoi rami e li dava alla folla coperta dal salice … Questo albero immenso che copre pianure e montagne e tutta la terra, è la legge di Dio data al mondo intero. E questa legge è il Figlio di Dio, predicato fino ai confini della terra. I popoli che si trovano sotto di esso sono quelli che hanno udito la predicazione e hanno creduto in lui. L’angelo grande glorioso è Michele, colui che detiene il potere su questo popolo e lo governa. È colui che dà loro la legge, ponendola nel cuore dei credenti … >>. Si noti un altro passaggio interessante tratto dalla Similitudine IX del Pastore in relazione al Figlio di Dio: << … Il Figlio di Dio è nato prima di tutto il suo creato, tanto che lui fu il consigliere del Padre per la sua creazione>>.
L’insegnamento del geovismo sulla natura di Gesù non si sposta di molto dal pensiero di Erma neppure dal pensiero degli Ebioniti. Dalle loro parole (100-150 d.C.) tramandate da Epifanio (375 d.C.) si apprende su Gesù questo: <<E a tale riguardo asseriscono di Gesù che fu concepito da seme umano e che fu chiamato Figlio di Dio per elezione a causa del Cristo che venne in lui dall’alto sotto forma di colomba. Dicono poi che lui non fu generato dal Padre, ma fu creato come uno degli arcangeli. Egli comunque è a questi superiore. Essi lo considerano come il Signore degli angeli e delle creature dell’Onnipotente, che è venuto ed ha insegnato, così come è contenuto nel loro cosiddetto Vangelo>> (Gli Apocrifi del Nuovo Testamento, le Lettere e Apocalissi di Mario Erbetta, Marietti, Casale 1969, pagg. 286,288,298 vol. III e il vol. I ristampa 1999, Il Vangelo degli Ebioniti).
Da un esame anche semplice condotto sulle parole di questi antichi scrittori, come: <<Michele>>, <<arcangelo>>, <<non generato ma creato>>, <<nato>>, credo che non ci sia nulla di complicato per capire che la radice che porta la dottrina del geovismo sul Figlio di Dio quale essere angelico, come possono i TdG negare che il loro pensiero sia estraneo a quello di Erma e degli Ebioniti? Essendo questa la base, come possono essi definirsi cristiani?
Per sostenere la dottrina in questione, ricorrono alle parole che sono riportate in 1Tess 4:16 allo scopo di dare ad essa un fondamento biblico, un tentativo che risulta vano ai fini della loro pretesa! La traduzione del passo lascia molto a desiderare come appare nella loro bibbia in quanto alla corretta traduzione, ma che nonostante ciò, è usata come cavallo di battaglia nella loro predicazione per accalappiare, purtroppo, gli inesperti, lo dico per esperienza personale. Il loro linguaggio è subdolo, studiato, che ha il potere di mettere in crisi anche alcuni che, pur possedendo una buona istruzione scolastica, ma digiuni di conoscenza biblica e letteraria, sono facilmente preda dei loro ragionamenti.
Ecco come traducono il passo in esame: <<…perché il Signore stesso scenderà dal cielo con un comando, con voce di arcangelo e con tromba di Dio, e quelli che sono morti uniti a Cristo sorgeranno per primi>> (TNM 2017). A prescindere dalla parola <<uniti>> che altera il vero senso come recita il greco di <<in Cristo>>, la <<voce di arcangelo>> viene applicata al Signore per affermare che a parlare sia l’arcangelo Michele; è come dire che Dio, per il fatto che ruggisce possa definirsi un leone: <<il Signore ruggisce da Sion e da Gerusalemme fa udire la sua voce>> (Amos 1:2). Con questa assurdità vogliono far comprendere che la voce di arcangelo sia la stessa applicata al Signore Gesù Cristo come è da loro affermato: <<… la voce del risuscitato Signore Gesù Cristo viene definita “voce di arcangelo” e ciò fa pensare che lui stesso sia in effetti l’arcangelo …>> (Op. cit. vol. II pag. 278). In calce nella TNM del 1987 il versetto 16 viene applicato a Geova.
Tra le numerose bibbie che si potrebbero citare a dimostrazione che i TdG camminano su una falsa strada, faremo riferimento ad alcune bibbie tra le migliaia che si potrebbero citare come:
1° La Bibbia Concordata: <<Poiché il Signore stesso, ad un segnale, con voce di arcangelo e al suono della tromba di Dio discenderà dal cielo …>>.
2° THE LIVING BIBLE, una Parola una vita, 1981: <<Quel giorno, il Signore stesso ad un dato segnale, alla voce di un arcangelo e allo squillo della tromba di Dio scenderà dal cielo…>>.
3° La Bibbia di Gerusalemme: <<Poiché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio discenderà dal cielo …>>.
Come si può osservare non è per nulla difficile comprendere che la Scrittura fa riferimento a due esseri, Gesù Cristo e l’arcangelo, e non come erroneamente insegnano i TdG che l’arcangelo Michele sia Gesù Cristo in riferimento alla voce.
È un passo quello dei Tessalonicesi che appartiene alla parusia del Signore descritta in Mat 24; 1Cor 15:52; 1Tess 1:10; 2Tess 1:7,8 e tante altre scritture.
Nella dottrina del geovismo, che ci sconcerta più di ogni altra cosa, è il destino riservato all’incarnazione e al corpo di Gesù alla sua morte. Dopo le assurde applicazioni di passi biblici all’arcangelo Michele applicate a Gesù, ecco come affrontano il problema ed è davvero una geniale scoperta, che nessun studioso delle Scritture da 2000 anni a questa parte avrebbe compreso: <<Al fine di provvedere il riscatto per l’umanità, e quindi aiutare quelli che sarebbero stati uniti a lui nella chiamata celeste, la Parola divenne carne nascendo proprio come un essere umano; dunque non si trattò di una incarnazione. La Bibbia ci dice: ”Siccome i fanciullini sono partecipi del sangue della carne egli pure partecipò similmente delle stesse cose”. (Eb 2:14-16). (Cari fratelli TdG, con la differenza che, rispetto alla Parola, i fanciulli non hanno una vita preumana) … Il suo sacrificio avrebbe avuto successo ai fini del riscatto e che la sua carne non avrebbe visto la corruzione. (At 2:26,31). Evidentemente Geova Dio eliminò il corpo carnale di Gesù nella maniera che ritenne più opportuna (forse disintegrandolo negli atomi che lo componevano) (Lu 24:2,3,22,23; Gv 20:2). Gesù non riprese il proprio corpo carnale, cosa che avrebbe annullato il riscatto per cui era stato dato. L’apostolo Pietro attesta che Cristo, “essendo messo a morte nella carne, ma essendo reso vivente nello spirito”, non andò in cielo, il reame degli spiriti, con il corpo carnale. (1Pt 3:18) Prima di ascendere al cielo, Cristo, come potente e immortale persona spirituale, si materializzò assumendo vari corpi all’occasione, al solo scopo di dare ai suoi discepoli una prova visibile e tangibile della sua risurrezione-Gv 20:13-17, 25-27; 21:1,4; Lu 24:15,16>> (Op. cit. vol. 1 pagg. 435,436). Se non avvenne nessuna incarnazione del Figlio di Dio, Michele come essere, dove è andato a finire? La vita che fu trasferita nel seno di Maria non ci dice proprio nulla dal momento in cui non possiede personalità alcuna. Pertanto, non avvenendo nessuna incarnazione di un essere spirituale, cioè della Parola di Dio, chi era allora Gesù? Evidentemente si tratta di una tra le altre assurdità da parte dei dirigenti per accecare il loro gregge. Quello di affermare che la nascita di Gesù equivaleva alla comparsa sulla terra della persona che prima risiedeva in cielo, è priva di fondamento! Aggiungendo poi, con la stessa disinvoltura senza riflettere bene su quello che leggono, che a differenza degli angeli che al tempo di Noè assunsero: <<temporaneamente un corpo fisico>>, per Gesù invece: <<fu una cosa diversa, Giovanni 1:14 dice “che la Parola è divenuta carne e ha risieduto tra noi”. Per questo poté definirsi “il Figlio dell’uomo”. (Gv 1:51; 3:14,15) Alcuni pongono l’accento sull’espressione “ha risieduto (lett.”si è attendato fra noi”) e sostengono indichi che Gesù non era un vero essere umano, ma una incarnazione. Tuttavia l’apostolo Pietro usa un’espressione simile parlando di se stesso, e Pietro non era certo un’incarnazione -2Pt 1:3,14>>. (Op. cit. vol. 1, pag. 1064). Ci vuole una bella dose di cinismo affermare che solo <<alcuni>> credono nell’incarnazione come se la maggioranza, compresi naturalmente i TdG, la rigettassero in quanto erronea. Ma la storia è un’altra, è sotto gli occhi di tutti, compresi i TdG, che l’incarnazione del Figlio di Dio è creduta fin dal tempo di Giovanni e da tutte le chiese cristiane e da tutti gli studiosi cristiani che si sono impegnati nella storia, su ciò che insegna la Bibbia intorno a questo problema.
Per questo tra le centinaia di opere scientifiche e letterarie alle quali si potrebbero fare riferimento, ci si limita a segnalare solo tre fonti:
1. Dizionario dei Concetti Biblici, del Nuovo Testamento, EDB, Bologna 1976, pagg. 1199,1200: <<… che cosa significa allora il messaggio giovanneo dell’incarnazione della Parola (Gv 1,1 s) nel quadro e in antitesi con questo mondo ellenistico-giudaico? In opposizione alla concezione del mondo circostante (cf Filone), secondo il quale il Logos divino unisce tra loro il mondo celeste e terrestre, e compenetra sia il macrocosmo che il microcosmo, il lieto annuncio del prologo giovanneo consiste nel fatto che il Logos non agisce più in modo solo spirituale, ma anche fisico e visibile; ci si fa incontro in un uomo mortale … il messaggio contenuto nel prologo di Giovanni deve essere formulato così: tra noi dimorò non un semplice uomo, incaricato dalla decisione escatologica di Dio, ma piuttosto la Parola, Dio stesso (Gv 1,1s), che, nella sua gloria divina (1,14b), assume la piena realtà della concretezza storica, della caducità umana (sarx) e della mortalità umana... (1,14a; cfr. 6,61.63; 1,29; 1Gv 3,5; Rm 8,3)>>
2. Commento Teologico del Nuovo Testamento, il Vangelo di Giovanni di Rudolf Schnackenburg, Paideia editrice, Brescia, vol. 1, pag. 337: <<…La frase, fondamentale per la cristologia, non può voler dire: “il Logos si è trasformato in carne”, perché nella frase, successiva (“e si è attendato fra noi”) il Logos è ancora soggetto, ed ha reso visibile ai credenti – nella carne – la sua gloria; ma non può neppure significare che il Logos è apparso soltanto sotto un rivestimento di carne, perché ciò non darebbe un contenuto sufficiente al verbo ϒίνεσϑαι … Con έϒένετο (divenne) si esprime un cambiamento nel modo di essere del Logos; prima egli era nella gloria presso il Padre suo (cfr. 17,5-24), ora egli assume la bassezza dell’esistenza terreno–umana; prima “era presso Dio” (1,1b), ora pianta la sua tenda fra gli uomini, e in figura umana, nella piena realtà della σάρξ (carne) per riprendere dopo il ritorno al Padre, la gloria del modo di essere celeste (17,5).>>
3. E ancora significativa è pure l’analisi condotta dagli esegeti J. Mateos – J. Barretto, studiosi già noti al geovismo per la questione di Giovanni 1:1, il testo citato da loro erroneamente. In Giovanni 1:14, detti studiosi dimostrano chiaramente nel loro studio, che il pensiero del geovismo sull’incarnazione non sta per nulla in piedi: <<Il verbo “accamparsi” deriva in italiano da “campo/accampamento” e connota la tenda da campo, gr. skenè, sostantivo da cui deriva il verbo usato qui… Appare così in questa frase un’allusione all’antica Tenda dell’Incontro, dimora di Dio fra gli israeliti durante la loro peregrinazione nel deserto … Quella presenza di Dio è ormai sostituita da questa: la tenda di Dio, il luogo dove egli abita in mezzo agli uomini, è un uomo, “una carne” … La gloria/ricchezza che splende in Gesù è per estensione e intensità, esattamente la stessa che possiede il Padre. Per questo la sua presenza equivale a quella del Padre (12,45; 14,9), egli è Dio fra gli uomini, manifestato in una “carne” umana. È la rivelazione completa dell’essere di Dio, che realizzando il suo progetto di uomo uguale a lui (5,18; 10,33) proferisce se stesso nella sua Parola … >> (Il Vangelo di Giovanni, Analisi Linguistica e Commento Esegetico, Cittadella ed. 1982, pagg. 62-64). I TdG, che negano le verità rivelate delle Scritture, e messe in risalto dalle suddette analisi, si sono presi una bella responsabilità, non nei confronti di Michele arcangelo, una delle tante creature di Dio, ma davanti al Signore Gesù Cristo.
È davvero incoerente mettere in relazione le parole di 2Pietro 1:13,14 con Giovanni 1: 14 che dice <<la Parola si attendò tra di noi>>. Nei due passaggi, i TdG cadono in un grossolano errore: le due Scritture in realtà esprimono due realtà diverse, in contrasto tra di loro; il termine “tenda” si trova in contesti e in realtà diversi; da una parte si ha l’incarnazione della Parola e dall’altra, le parole di Pietro che esprimono la dicotomia di anima/spirito e corpo, una verità che è espressa anche dall’apostolo Paolo in 2Cor 5:1-5 (TNM 2017): <<Sappiamo infatti che se la nostra casa terrena, questa tenda, viene distrutta, avremo da Dio un’abitazione, una casa non fatta da mani umane, eterna nei cieli. In questa dimora noi gemiamo, desiderando ardentemente rivestire la nostra dimora celeste, cosi che quando la rivestiremo non saremo trovati nudi. In realtà noi che siamo in questa tenda gemiamo, oppressi, non perché vogliamo svestircene, ma perché vogliamo rivestire l’altra affinché ciò che è mortale venga sostituito dalla vita…>>.
In armonia con queste parole, il dualismo di anima e corpo è reso ancora più evidente dallo stesso Paolo dall’esperienza che visse riportata in 2Cor 12:1-4: <<Conosco un uomo in Cristo che 14 anni fa – non so se con il corpo o se fuori del corpo, lo sa Dio – fu rapito fino al terzo cielo. E so che quest’uomo – non so se con il corpo o senza il corpo, lo sa Dio – fu rapito in paradiso e udì parole ineffabili che non è possibile a un uomo proferire>>. Per non vedere in queste parole che vi è espressa chiaramente una dicotomia di anima e corpo, è come chiudere gli occhi all’accecante luce del sole! A differenza del dualismo greco espresso nella filosofia del tempo che salva solo lo spirito o anima mentre il corpo è destinato alla dissoluzione, nel cristianesimo viene, al contrario, salvato l’uomo nella sua totalità cioè anima e corpo che alla sua risurrezione sarà trasformato nel corpo spirituale, cioè celeste: avverrà secondo il disegno eterno disposto da Dio per la salvezza dell’intero uomo:

<<Noi saremo trasformati … questo corpo corruttibile deve rivestire l’incorruttibilità e questo corpo mortale deve rivestire l’immortalità>> (1Cor 15:50-54).
Credo che la cosa più sconcertante operata dal geovismo, sia quella di divulgare l’insegnamento, come fosse biblico, che Dio inviò nel nulla ontologico con la disintegrazione del corpo di Gesù alla sua morte. Affermano, infatti, che Gesù alla risurrezione <<non riprese il suo corpo perché se l’avesse ripreso, di conseguenza, avrebbe annullato il prezzo del riscatto>>. Ma se dal momento in cui il corpo di Gesù fu inviato nel nulla, che cosa allora <<fu levato>>? Anastasis significa: << il far alzare, risurrezione dei morti … il risollevarsi, il risorgere, risurrezione>> (Dizionario H.G. Liddel – R. Scott). Alla sparizione del corpo, che cosa si <<risollevò>> del Gesù morto, il suo fiato? La sua vita che di per sé è impersonale? Il gioco di prestigio, quello di far sparire e riapparire Michele in cielo e in terra, secondo i TdG, al quale è stato conferito il nome di Gesù, ti costringono a fare altre domande e quelle più assurde! Credere che il corpo di Gesù non fu <<risollevato>>, che senso, allora, assumono le sue parole in Gv 2:19-22 che parlando proprio del <<suo corpo>> disse:<<Distruggete questo tempio e in tre giorni lo rialzerò>>? (TNM 2017). Se non ci fu nessuna incarnazione, e alla morte il corpo di Gesù sparisce nel nulla, di Gesù che cosa rimane? Al suo posto, dicono, riappare dal nulla Michele! A questo punto come possono i TdG, che negano la risurrezione del corpo di Gesù, chiamarsi ancora cristiani?
Inoltre a che cosa serve che Gesù abbia affermato che aveva il potere di cedere la sua vita e poi riprenderla? (Giov 10:17,18). Ma non hanno mai letto le sue parole che quando apparve agli apostoli nella risurrezione nega di essere uno spirito? <<…Uno spirito non ha carne ed ossa come vedete che ho io>> (Luca 24:38-40, TNM 2017). Come possono dimenticare che quel corpo morto posto nella tomba si chiamava Gesù Cristo?!? <<…Ma se Cristo non è risorto (cari TdG) è vana la vostra fede …>>! (1Cor 15:12-22).
L’idea del geovismo che se Gesù avesse ripreso, alla risurrezione, il suo corpo, avrebbe annullato il valore del riscatto, è un’idea che non trova nessun appoggio scritturale. Su questo modo maldestro, si sono serviti delle parole di 1Tim 2:5,6 inserendo, nella loro traduzione della Bibbia, la parola <<corrispondente>> corrompendo di conseguenza il senso, cioè un riscatto che aveva lo stesso valore della vita perduta da Adamo col peccato. Antilitron significa riscatto come specificato in Mat 20:28; Mar 10:45, <<corrispondente>> non c’entra proprio nulla!
Che il riscatto, come vuole geovismo, voglia significare che il valore del sacrificio di Gesù, come Dio incarnato, creduto dalle varie chiese cristiane, avrebbe superato il valore della vita di Adamo, è assolutamente privo di senso biblico. L’amore di Dio non va misurato sulla base di una visione legalistica, <<vita per vita>>, come insegnano i TdG, essi fanno molta fatica a comprendere che le azioni di Dio verso gli uomini sono dettate da spinte di amore e misericordia infinite:<<…Dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia>> (Rom 5:20; 1Tim 1:14,15). I TdG sono invitati, considerato il loro giustizialismo, a prendere seriamente in considerazione le parole del nostro Signore: <<…il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto>> (Luca 19:10), compreso Adamo che essi hanno inviato nel nulla eterno, un pensiero che si trova in ulteriore contrasto con l’insegnamento biblico che dichiara che Gesù con il sacrificio di se stesso <<annullò il peccato>> (Ebrei 9:26), essendo: <<…la propiziazione per i nostri peccati, non solo per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo>> (1Giov 2:2; Giov 1:29). Se ad Adamo non viene concesso il perdono, secondo la teologia geovista, Adamo non sarebbe di questo mondo e renderebbero vane le parole apostoliche: <<…è stato Dio, infatti, a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe (compresa quella di Adamo) e affidando a noi la parola della riconciliazione >> (2Cor 5:19). E proprio sul discorso che Adamo, secondo loro, non sarà redendo, si tratta di una regressione rispetto a quello che dicevano a suo tempo. J. F. Rutherford, successore di T. C. Russell, fondatore della setta, scriveva in relazione all’azione di Gesù: <<Col morire egli ridusse la sua vita umana ad un patrimonio che da allora in poi potesse essere adoperato per liberare Adamo e i suoi discendenti dalla morte>> (L’Arpa di Dio, 1925, pagg. 141-143). Ma non si rendono conto che dicono di tutto e il contrario di tutto?!?
Insistendo sulla credenza che Gesù alla risurrezione non riprese il suo corpo per via del sepolcro vuoto, viene citato come prova che gli apostoli, pensando alla risurrezione, equivocarono su sepolcro vuoto. Dicono i TdG che per rendersi visibile Gesù adoperò diversi corpi, ma che cos’era, un Avatar?!? Ma a non riconoscere Gesù risorto da parte delle persone menzionate nella Scrittura, era la difficoltà dei loro occhi a non vedere bene, per esempio gli occhi pieni di lacrime come nel caso di Maria Maddalena. Invece per gli apostoli era il problema a non vedere chiaramente Gesù perché mattina presto. Non si dimentichi, poi, che il Gesù risuscitato, il suo corpo trasfigurato, assunse un aspetto diverso. Anche a noi, quante volte guardando, abbiamo scambiato una persona con un’altra? Non si dimentichi che Gesù, dopo essere vissuto come uomo terrestre, nella risurrezione egli esiste come <<uomo celeste>>, immortale (Luca 24:16-31; Giov 20:11-16; 1Cor 15:49).
Riferendosi a Gesù, spesso nelle Scritture viene identificato come <<Figlio dell’uomo>>, certamente Figlio dell’uomo non come titolo, come erroneamente dicono i TdG, a causa del suo cadavere sparito dalla circolazione! Se Gesù non fosse uomo anche dopo la morte, a che serve che sia scritto che vi è: <<un solo mediatore tra Dio e gli uomini, l’uomo Gesù Cristo>>? (1Tim 2:5, TNM 2017). Se Gesù non continuasse a esistere come uomo anche dopo la risurrezione, che senso, allora, può assumere il discorso che Dio stabilì un giorno di giudicare il mondo <<per mezzo di un uomo … risuscitandolo dai morti>>? Il discorso non lascia dubbi: Gesù Cristo è uomo <<celeste>> eternamente. (Atti 17:31; 1Cor 15:49). Si invitano i TdG a imparare a lasciar parlare la Bibbia, in silenzio, e a seguire le parole di un antico filosofo: <<Perché Dio fece due orecchie e una bocca sola? Per ascoltare molto e parlare poco>>!
Quando i TdG citano la Bibbia, con l’intenzione di provare i loro insegnamenti, occorre prestare particolare attenzione a quello che dicono perché si corre il rischio di scambiare fischi per fiaschi. E ciò si riscontra proprio in relazione alla cristologia, la parte biblica che più di ogni altra cosa è da loro presa di mira. Si osservi ulteriormente cosa affermano di Gesù:<< Fra tutti i milioni di figli spirituali, Geova ne scelse uno per affidargli tale incarico: il Primogenito, la Parola – cfr. Eb 1:5,6>> (Op. cit. vol. I, pag. 1075). Sembra di leggere gli apocrifi! Davvero Ebrei 1:5,6, da loro citato, afferma che Dio scelse tra gli angeli uno di essi? Al contrario è detto: <<Infatti Dio non ha mai detto a un angelo queste parole della Bibbia: Tu sei mio figlio; io oggi ti ho generato, oppure: Io sarò per lui un padre, egli sarà per me un figlio>>. (Traduzione Interconfessionale). E aggiunge ancora l’autore: <<Lo adorino tutti gli angeli di Dio >> non è scritto, come pensano i TdG, “lo adorino tutti gli altri angeli di Dio” se fosse veramente un angelo! Si noti come i TdG leggono, e interpretano, Eb 1:4-6 :<<A quale degli angeli egli ha detto sei mio figlio oggi ti ho creato>>? E ancora <<Gli rendano omaggio tutti gli altri angeli>>!
A parte gli apocrifi sopra segnalati, dove si trova scritto nella Bibbia che Dio scelse un angelo quale <<Primogenito>> e <<Parola>>? È preoccupante che i singoli TdG vengano nutriti da uomini che non sanno distinguere il significato di una cosa da un’altra e a non vedere la differenza delle varie argomentazioni scritturali.
Ma, come sembra, per scopi dottrinali fa loro comodo fare di ogni erba un fascio. Si noti ulteriormente anche tra Giov 4:24 e 1Cor 15:44 dove si scambia una cosa per un’altra: <<Uno spirito ha un corpo? Sì, infatti leggiamo: ”Se vi è un corpo fisico, ve n’è anche uno spirituale” (1Cor 15:44;Giov 4:24)>>( TG 15-8-1981 pag. 6; op. cit. vol. I pag. 576). Alla lettura delle Scritture qui riportate è evidente che non esiste nesso tra di loro, come vengono appaiate tra di loro. Le due Scritture trattano argomenti diversi da quelli pensati dai TdG. In Giov 4:24 è detto che:<<Dio è spirito>>, alterato nella loro Bibbia con: <<Dio è uno spirito>> (uno tra i tanti!!!), pertanto non è unico spirito. Sì, Dio è spirito, ma di natura diversa da quella degli angeli, quindi “unica” del suo genere. In 1Cor 15:44 la Scrittura sta parlando forse di Dio o della risurrezione? Leggiamo: <<Si semina un corpo naturale, risorge un corpo spirituale. Se c’è un corpo naturale, vi è pure un corpo spirituale>> (1Cor 15:42-49). Non vedo cosa c’entri Dio col discorso della risurrezione in cui i corpi umani verranno alla vita in corpi spirituali. Quello di citare delle parole fuori contesto, sistema inveterato dei TdG, sì, si può far dire a un argomento quello che si vuole. Se Dio è dotato di <<corpo>> anche se <<spirituale>> e abita in un luogo per cui <<non potrebbe essere in un altro>>, secondo la filosofia materialista del geovismo e altri termini presi alla lettera, significherebbe che il <<luogo>> dove abita Dio, il <<luogo>> sarebbe più grande di lui e vanificano con questo le parole del saggio Salomone che disse: <<I cieli dei cieli non ti possono contenere>> (1Re 8:27). I TdG sbagliano quando, parlando di Dio come “persona”, questa abbia il medesimo significato, a prescindere dalla natura applicata all’uomo. Dio sì che è persona, ma persona con significato diverso rispetto alla persona umana. Lo stesso si dica che Dio genera. Egli genera sì il Figlio, ma lo genera alla sua maniera, non secondo i canoni umani.
In conclusione si potrebbero dimostrare tante altre gravi contraddizioni sugli insegnamenti del geovismo, ma ci porterebbero troppo lontano e non lo ritengo neppure necessario. Basta dire, a questo punto, che l’insegnamento che alla morte, il corpo di Gesù Dio lo avrebbe disintegrato, è davvero preoccupante perché, con questo gesto porta fuori i TdG dall’area cristiana. Ma non si chiedono che, se non venne risuscitato il corpo, cosa rimane di Gesù che non fu una incarnazione della Parola? Come possono affermare che la vita di Michele fu trasferita nel seno di Maria dal momento in cui la vita, come tale, è comune a uomini e animali come elemento impersonale? Su queste basi esposte dal geovismo la conclusione non può essere altro che colui che nacque da Maria, non si trattò della stessa persona che è sparita dal cielo, e colui che in terra fu chiamato Gesù Cristo finisse di esistere, secondo il geovismo, alla distruzione del suo corpo, un’idea che cozza contro ciò che dice 1Pt 1:11 sullo spirito eterno del Cristo, che i falsari senza scrupoli hanno eliminato nella TNM 2017 la frase: <<lo spirito di Cristo>> cambiando radicalmente il senso della Scrittura che al posto dello spirito di Cristo hanno posto lo spirito personale dei profeti. Inoltre visto che Pietro ha specificato la persona di Gesù Cristo si esclude nel modo più assoluto l’esistenza dell’arcangelo Michele. Ed è in questa dimensione che <<fu reso vivente>> che a differenza della carne non poteva morire (1Pt 3:18,19). I TdG almeno credessero nell’esistenza dell’anima avrebbero risparmiato a Gesù il nulla, non soltanto nei tre giorni della sepoltura, ma il nulla eterno.
Alla fine però, sentendo l’esigenza di avere un Gesù Cristo in cui credere, hanno pensato bene far apparire Michele dal nulla dandogli il nome di Gesù Cristo!
Testimoni di Geova cristiani?
No, grazie, siamo micheliani!



Torino, lì 8 luglio 2020

ADRIANO BASTON
[Modificato da parliamonepino 08/08/2020 09:16]
Email Scheda Utente
Post: 403
Post: 0
Registrato il: 27/08/2020
Città: BERGAMO
Età: 63
Sesso: Maschile
Utente Junior
OFFLINE
27/08/2020 20:06
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Ammazza'o che pippone. Ma chi te lo fa fare?
Ma ti pare che degli scritti secoli fa siano attendibili? Se quanto presente nei libri di storia del secolo scorso e' mendace.
Email Scheda Utente
Post: 12.532
Post: 10.095
Registrato il: 08/02/2006
Città: TORINO
Età: 68
Sesso: Maschile
Occupazione: professionista
Utente Gold
AMMINISTRATORE
OFFLINE
27/08/2020 21:03
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Re:
Giuseppe...61, 27/08/2020 20:06:

Ammazza'o che pippone. Ma chi te lo fa fare?
Ma ti pare che degli scritti secoli fa siano attendibili? Se quanto presente nei libri di storia del secolo scorso e' mendace.



Caro Giuseppe,
Il tuo commento trasuda di una profonda ignoranza culturale e semantica che non merita nessuna replica.
Se poi, è canzonatorio è ancora peggio, è mancanza di rispetto.
Quando ti esprimerai dimostrando delle competenze e delle motivazioni serie allora ne riparliamo.
Saluti
Pino lupo





__________________________________________________
Email Scheda Utente
Post: 404
Post: 1
Registrato il: 27/08/2020
Città: BERGAMO
Età: 63
Sesso: Maschile
Utente Junior
OFFLINE
28/08/2020 10:03
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Caro Pino,
Canzonatoria no per rispetto delle altrui opinioni, provocatoria certamente, lo dimostra la risposta:
"Il tuo commento trasuda di una profonda ignoranza"
Quando non si hanno argomenti si passa al personale.
Inoltre quali argomenti potresti portare a conferma che quanto scritto da uomini che si credevano ispirati, secoli fa, sia veritiero?
Email Scheda Utente
Post: 12.533
Post: 10.096
Registrato il: 08/02/2006
Città: TORINO
Età: 68
Sesso: Maschile
Occupazione: professionista
Utente Gold
AMMINISTRATORE
OFFLINE
28/08/2020 13:29
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Re:
Giuseppe...61, 28/08/2020 10:03:

Caro Pino,
Canzonatoria no per rispetto delle altrui opinioni, provocatoria certamente, lo dimostra la risposta:
"Il tuo commento trasuda di una profonda ignoranza"
Quando non si hanno argomenti si passa al personale.
Inoltre quali argomenti potresti portare a conferma che quanto scritto da uomini che si credevano ispirati, secoli fa, sia veritiero?



Caro Giuseppe,
Ti rispondo per bocca di Adriano che mi sta parlando al telefono in quanto gli ho letto il tuo commento.
Adriano mi dice che nel suo scritto sono presenti non soltanto i libri di storia geovista, che possono non avere più valore come dici tu. Infatti, sempre come affermi, essendo un argomento del passato non si dovrebbe più accettare. Allora, ti invito a leggere l'ultima pubblicazione di divulgazione del 2018 (pubblicazione che troverai nello scritto) che la questione della dottrina di Michele arcangelo è ancora presente, perché se dovesse essere decaduta la dottrina, come dici tu, visto che è un fatto storico del passato, i testimoni di Geova non esisterebbero più. La credenza che Michele arcangelo sia Gesù Cristo è il fondamento della fede geovista. Ti invito a rileggere questo Post nella speranza che il pregiudizio non prevalga sulla realtà scientifica e storica dello scritto.
In quanto alla tua domanda: "quali argomenti potresti portare a conferma che quanto scritto da uomini che si credevano ispirati, secoli fa, sia veritiero?"
Porta qualche esempio così che si possa delineare un argomento che si distingua da uomo a uomo.

Saluti fraterni
Adriano e Pino




__________________________________________________
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:29. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com